Amaro Auser



Premiato con Medaglia d’Oro a Roma nel 1924
La Ricetta


Le erbe vengono pestate a mano in mortaio di pietra, una per volta perché ognuna deve essere ridotta a pezzetti più o meno piccoli secondo il tipo di pianta, così alcune vengono ridotte quasi in polvere, altre a pezzi più grandi, i fiori appena sfiorati dal pestello. Ogni pianta o erba appena pestata viene immediatamente aggiunta all’alcool, in modo che aroma e sapore non vadano persi. Si lascia poi riposare l’infuso per molto tempo, al buio e in ambiente fresco.
Altre fasi si succedono a questa descritta, tutte rigorosamente manuali, ma ogni artigiano ha i suoi piccoli segreti da custodire. L’ultima fase, prima dell’imbottigliamento, è la filtratura che viene effettuata senza uso di macchinari in modo che il liquore non venga mai riscaldato. L’Amaro Auser viene filtrato a freddo, facendo scorrere il liquore attraverso teli di lino.
Una lunga storia iniziata quasi un secolo fa




Amaro Auser
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La ricetta dell’Amaro Auser risale a molti anni fa. Le prime note scritte, testimonianza di una lunga serie di prove effettuate per ottenere un liquore veramente speciale, sono datate 1920. Sul foglio con la ricetta definitiva, scritta a mano in bella calligrafia, si legge “Anno 1923”. Nel manoscritto sono elencati tutti gli ingredienti dell’Amaro Auser: erbe aromatiche, piante officinali, spezie, scorze di frutta. Una varietà di aromi e sapori che stupisce e ci fa comprendere con quanta passione questa ricetta fu creata. Per ottenere i primitivi sapore e aroma, quelli originali, è assolutamente necessario rispettare l’antico metodo di lavorazione di tutti gli ingredienti, metodo che ovviamente può essere eseguito esclusivamente a mano. Ogni erba, pianta, spezia, scorza, viene quindi pestata a mano in un grande mortaio di pietra. Oggi, come un secolo fa, Amaro Auser.
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Premiato con Medaglia d’Oro a Roma nel 1924
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La Ricetta
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Le erbe vengono pestate a mano in mortaio di pietra, una per volta perché ognuna deve essere ridotta a pezzetti più o meno piccoli secondo il tipo di pianta, così alcune vengono ridotte quasi in polvere, altre a pezzi più grandi, i fiori appena sfiorati dal pestello. Ogni pianta o erba appena pestata viene immediatamente aggiunta all’alcool, in modo che aroma e sapore non vadano persi. Si lascia poi riposare l’infuso per molto tempo, al buio e in ambiente fresco.
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Altre fasi si succedono a questa descritta, tutte rigorosamente manuali, ma ogni artigiano ha i suoi piccoli segreti da custodire. L’ultima fase, prima dell’imbottigliamento, è la filtratura che viene effettuata senza uso di macchinari in modo che il liquore non venga mai riscaldato. L’Amaro Auser viene filtrato a freddo, facendo scorrere il liquore attraverso teli di lino.
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Una lunga storia iniziata quasi un secolo fa
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