Amaro Auser


A small note on the name of this Amaro. In front of the small liqueur plant runs the river that today has the name Serchio but that the ancient Romans called Auser, a name probably of Etruscan origin. The river, also mentioned by Dante in the Divine Comedy, recalls many historical events to those who live in its valley and the founder of the liqueur factory chose its ancient name for the liqueur that still today is called Amaro Auser.

Premiato con Medaglia d’Oro a Roma nel 1924
The original recipe


Le erbe vengono pestate a mano in mortaio di pietra, una per volta perché ognuna deve essere ridotta a pezzetti più o meno piccoli secondo il tipo di pianta, così alcune vengono ridotte quasi in polvere, altre a pezzi più grandi, i fiori appena sfiorati dal pestello. Ogni pianta o erba appena pestata viene immediatamente aggiunta all’alcool, in modo che aroma e sapore non vadano persi. Si lascia poi riposare l’infuso per molto tempo, al buio e in ambiente fresco.
Altre fasi si succedono a questa descritta, tutte rigorosamente manuali, ma ogni artigiano ha i suoi piccoli segreti da custodire. L’ultima fase, prima dell’imbottigliamento, è la filtratura che viene effettuata senza uso di macchinari in modo che il liquore non venga mai riscaldato. L’Amaro Auser viene filtrato a freddo, facendo scorrere il liquore attraverso teli di lino.
Una lunga storia iniziata quasi un secolo fa



